Amore per gli animali

 

In una soleggiata giornata primaverile il parco cittadino era affollato di gente di ogni età. Da un vialetto sopraggiunge una signora che spinge un passeggino doppio, su cui siedono un cagnolino bianco e un bambino. Appena scorge una panchina libera, la donna si ferma e si mette a sedere al riparo dal sole.

 

Le persone che passano sembrano molto attratte dal barboncino, si fermano per accarezzarlo, facendogli un sacco di complimenti. Qualcuno chiede anche quale sia il suo nome e l'età. La padrona del cagnolino puntualmente risponde: "Si chiama Albert e ha due anni!"

 

La scena si ripete per due o tre volte, sempre uguale. Il bambino, di nome Bob, forse stanco di non essere degnato neanche di uno sguardo, scivolando a poco a poco, ora sta quasi sdraiato dentro il passeggino, con le gambette penzolanti all'esterno, con gli occhi semi socchiusi per via del bagliore solare, sembra mezzo addormentato, mentre invece è molto attento e vigile nei confronti di tutto ciò che avviene attorno a lui.

 

Adesso si è fermata una signora, che ha preso in braccio Albert, lo sbaciucchia, continuando a elogiare la sua bellezza e l'intelligenza dello sguardo, mentre continua a ripetere; "Che meraviglia! Sono sicura che se potesse solo parlare, sarebbe come una persona!"

 

Lasciandosi scivolare ancora un poco, Bob scende giù per terra dal passeggino, rimanendo nella posizione a gattoni. All'inizio con tono sommesso, poi sempre più forte, inizia ad imitare il verso del cane, quasi da sembrare un cane vero.

 

La signora con in braccio il cagnolino, vedendo che adesso l'animale è irrequieto, lo stringe a sé, come per proteggerlo e rassicurarlo, parlandogli all'orecchio: "Non preoccuparti, cucciolo, è solo un bambino stupidino, non può farti nulla di male!" La mamma a quel punto richiama energicamente il bambino per frenarlo: "Boby, smettila subito, lo sai che Albert si terrorizza quando sente abbaiare!". Il cagnolino molto spaventato iniziò a mugolare e a tremare come una foglia, mentre la signora e i passanti, trepidanti e preoccupati per il cagnolino, anche loro insistevano esortando il bambino perché la smettesse, ma lui continuava e non voleva saperne. Una delle signore che assisteva alla scena, gli si avvicinò e provò a calmarlo accarezzandogli il viso, ma lui con mossa lesta addentò energicamente la sua mano, continuando a guaire.

 

Infastidita e quasi shoccata da una reazione così violenta e inaspettata del bambino, arretra di qualche passo, portandosi istintivamente la mano dolorante alla bocca e protestando, si rivolge alla mamma della piccola peste con voce alterata:" Mi stia bene a sentire, signora, ma lo sa lei che i bambini che mordono andrebbero portati a spasso con l'apposita museruola e il guinzaglio?" La mamma, visibilmente stizzita, non risponde e neanche saluta i presenti, ma carica bimbo e cane sul passeggino e a passo spedito nervosamente si allontana.

 

 



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